domenica 25 luglio 2021

Storie incredibili delle Olimpiadi ~ Review Party

Recensione del libro "Storie incredibili delle Olimpiadi" di Luciano Wernicke


Titolo: Storie incredibili delle Olimpiadi
Autrice: Luciano Wernicke
Editore: De Agostini
Prezzo: Cartaceo € 16,90/ebook € 2,99
Voto: 3⭐/5


Trama: 

Medaglie e sudore, bandiere e infortuni, volti esultanti, pianti e pettegolezzi succosi. Le Olimpiadi sono l’evento sportivo più importante e coinvolgente del mondo, la competizione che ogni quattro anni (ma a volte, come ci siamo accorti nel 2020, anche qualcuno in più) fa trattenere il fiato agli appassionati di ogni angolo dei cinque continenti. Per la bellezza dello sport, ma anche per tutto ciò che ci sta dietro: oltre i medaglieri e gli albi d’oro c’è un ricco patrimonio di storie, emozioni, rivalità, imprevisti, sorprese e beffe atroci. Perché anche agli atleti migliori del mondo, per quanto possano sembrarci moderni dèi dell’Olimpo, capita di smarrire proprio la valigia con l’attrezzatura fondamentale per gareggiare, o di alzare troppo il gomito nel momento più sbagliato; di ammalarsi, innamorarsi, spaventarsi… o di non svegliarsi in tempo. In questo inesauribile repertorio di storie, scopriamo che si può perdere una medaglia a causa del traffico, o vincerla ma restare totalmente ignoti; che un corridore è scomparso nel nulla durante una gara, e un turista si è ritrovato vincitore su un podio; che un pugile ha perso due volte lo stesso incontro, e che più di un’atleta ha gareggiato, e vinto, mentre era incinta; che ci sono stati gesti di commovente generosità e di imbarazzante bassezza, e che i trucchi per sfuggire all’antidoping possono avere effetti ridicoli e disastrosi… Tra aneddoti inaspettati ed episodi che sembrano usciti da un film hollywoodiano, Storie incredibili delle Olimpiadi racconta con cura e passione tutta la gloria e l’umanità della competizione più bella del mondo.



Recensione:
"Storie incredibili delle Olimpiadi" è un libro scritto da Luciano Wernicke e pubblicato dalla casa editrice DeAgostini che ringrazio per la copia omaggio.

Il libro si apre con una introduzione su i Giochi Olimpici e ogni quanto avvengono.
A inizio libro si possono già scorgere delle curiosità, ad esempio: durante i Giochi invernali un corridore proveniente dall'Etiopia vinse la maratona di Roma nel 1960 vestito soltanto con maglietta e pantaloncini  ma sopra a piedi scalzi; oppure nel 1896 si stabilì che partecipassero atleti che non praticavano sport a livello professionale.

Ho trovato molto interesse l'approfondimento sui giochi olimpici antichi perché ho scoperto cose che non sapevo e approfondito alcuni argomenti che conoscevo già. Proprio per questo, questo capitolo del libro, è stato uno dei miei preferiti 
perché tutti i nomi dei vari re e generali del passato menzionati (famosi o meno) li conoscevo grazie allo studio approfondito fatto quest'anno. Interessante è stato leggere l'approccio ai giochi di Licurgo di Sparta, l'imperatore romano Nerone, il pugile Cleomede, Filippo II re di Macedonia, e altri...

Luciano Wernicke, poi, ci narra gli aneddoti più curiosi e inaspettati delle Olimpiadi dal 1896, svolte ad Atene, a quelle di Rio De Janeiro del 2016.
Ogni avvenimento più strambo e insolito è introdotto da una piccola parentesi su come siano andate le Olimpiadi quell'anno: alcuni aneddoti li ho trovati molto divertenti altri meno, proprio come alcuni aneddoti li ho trovati interessanti altri no.
Detto questo ammetto di aver fatto un po' fatica a terminare il libro perché, se la prima parte l'ho trovata molto intrigante e coinvolgente, l'altra parte l'ho trovata un po' lenta.

All'interno del libro troverete tanti avvenimenti molto importanti, uno su tutti è quello che avvenne durante le Olimpiadi che si svolsero a Città del Messico nel 1968, quando due velocisti afroamericani Tommie Smith e John Carlos arrivarono primo e terzo nella finale dei 200 metri piani alle Olimpiadi.
Dopo essere saliti sul podio per la premiazione Smith e Carlos ricevettero le medaglie, si girarono verso l’enorme bandiera statunitense, abbassarono la testa e alzarono un pugno chiuso, indossando dei guanti neri. Un fotografo scattò loro una foto che sarebbe diventata simbolo di un decennio di proteste per i diritti civili dei neri.



Altro aneddoto che ho apprezzato particolarmente successe a Berlino 1936, quando nella finale del salto con l'asta due atleti giapponesi arrivarono entrambi al secondo posto, ma rifiutarono di competere per lo spareggio perché troppo esausti. Una volta tornati in patria i due atleti portarono la medaglia d'argento e quella di bronzo da un orafo affinché le dividesse a metà per crearne altre due, metà fatta d'argento e metà fatta di bronzo. Ebbero così due medaglie uniche che esaltavano il valore dell'amicizia.




Il mio approfondimento però voglio farlo su Angelo Parisi, un judoka che partecipò alle Olimpiadi di Mosca 1980.

Angelo Parisi è nato il 3 gennaio 1953 ad Arpino, nel Lazio, in Italia. Nel 1956, quando l'emigrazione italiana conobbe il suo ultimo rimbalzo in Francia, i suoi genitori lasciarono la Penisola per l'Inghilterra. Una meta non tra le più comuni per gli italiani. La scuola inglese, che ha valorizzato le pratiche sportive dalla fine del XIX secolo, gli ha dato il gusto per lo sport. La sua stazza e velocità si sono espresse per la prima volta sui campi da rugby, ma all'età di 15 anni si dedicò completamente al judo, all'interno del più antico club di judo d'Europa, il Budokwai, fondato nel 1918 a Londra da un maestro giapponese. Divenne cintura nera in un solo anno. Campione d'Inghilterra in junior e poi in senior, è stato selezionato per la squadra nazionale. Con i colori inglesi, nella categoria oltre 95 kg, ha vinto la medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Monaco nel 1972 e un titolo europeo nello stesso anno a Voorburg in Olanda.

Nel 1974 sposa una donna francese e avvia una procedura di naturalizzazione. La Federazione inglese decise quindi di non trattenerlo per le Olimpiadi di Montreal nel 1976. Divenuto francese, vinse sei volte il campionato francese e sette volte il campionato europeo tra il 1977 e il 1984. Ai Giochi olimpici di Mosca, nel 1980, ha vinto la prima medaglia d'oro nel judo francese nella categoria dei pesi massimi, oltre a una medaglia d'argento in tutte le categorie. Questa esibizione gli valse l'onore di portare la bandiera alla testa della delegazione francese alla prossima Olimpiade, a Los Angeles nel 1984. Durante la competizione, quella che i suoi amici soprannominarono "Angelo il Magnifico" per via della sua eleganza tecnica sul tatami mats, ha vinto un'ultima medaglia, questa volta d'argento.

Nel 1985, ha messo fine alla sua carriera, ma non ha lasciato i dojo per tutto questo: è diventato allenatore della squadra francese. Sotto la sua guida, Djamel Bourras e David Douillet sono stati campioni olimpici ad Atlanta nel 1996. Oggi continua a trasmettere la sua passione all'interno dell'associazione Activivre e rimane un campione e un eccezionale precursore del judo in Francia.

Risultati

  • 1972 Campionati Europei di Judo nel Voorburg oro nel peso semi-pesante
  • 1972 Olimpiadi estive nel Monaco Medaglia di bronzo nella classe aperta
  • 1977 Campionati Europei di Judo in Ludwigshafen am Rhein oro nella classe aperta
  • 1978 Campionati Europei di Judo Helsinki Argento nel peso semi-pesante
  • 1979 Campionati Europei di Judo in Bruxelles Argento nella classe aperta
  • 1980 Campionati Europei di Judo in Vienna bronzo nei pesi massimi
  • 1980 Campionati Europei di Judo in Vienna Argento nella classe aperta
  • 1980 Olimpiadi estive nel Mosca Medaglia d'oro nei pesi massimi
  • 1980 Olimpiadi estive nel Mosca Medaglia d'argento nella classe aperta
  • Campionati Europei di Judo 1982 Rostock Argento nei pesi massimi
  • 1983 Campionati Europei di Judo in Parigi oro nella classe aperta
  • 1983 Campionati Europei di Judo in Parigi bronzo nei pesi massimi
  • Campionati Europei di Judo 1984 in signore oro nella classe aperta
  • 1984 Olimpiadi estive nel Los Angeles Medaglia d'argento nei pesi massimi.

Di seguito vi lascio tutti gli altri profili che hanno partecipato a questo Review Party.
E quindi...passo il testimone alle mie colleghe blogger!








Nessun commento:

Posta un commento